domenica 13 marzo 2011
mercoledì 2 marzo 2011
Jovia Lardaiola
Durante questa notte il suono dei "tumbarinos" irrompe nel silenzio.
Questa non è una notte come tante, qualcuno attraversa già le vie del paese cantando canzoni scritte da uomini vissuti ormai secoli fa, sono versi che raccontano alcuni avvenimenti del passato, attraverso la poesia tutto è possibile.
Nel ricordo dei nostri avi c'è sempre chi dice: "in bidda, unu tempus, s'ahìa' gai" "In paese, un tempo, si faceva così", e questa frase è dedicata a chi ci ha preceduto, a chi ha costruito i primi "tumbarinos" e ha improvvisato questo ritmo così familiare, forte, un suono che per sempre caratterizzerà questo posto.
Quand'ero bambino sentivo il suono rimbombare nella stanza, la notte prima di "Jovia lardaiola", qualcuno aveva già iniziato il rituale. Il silenzio della notte permetteva di sentire ogni piccola vibrazione, "su triangulu" "su pipiolu".........sentivo quelli che chiamiamo "sos arghiddos", le voci dei suonatori che esaltavano il ritmo degli strumenti e brindavano all'ennesimo bichiere di vino.
Faceva paura !
Tutti gli inverni il rituale si ripete, per vincere il freddo pungente gavoese, per evadare dal resto del mondo e come un tempo, in onore di Dionisio per la fertilità della terra.
Jovia lardaiola è alle porte...
Questa non è una notte come tante, qualcuno attraversa già le vie del paese cantando canzoni scritte da uomini vissuti ormai secoli fa, sono versi che raccontano alcuni avvenimenti del passato, attraverso la poesia tutto è possibile.
Nel ricordo dei nostri avi c'è sempre chi dice: "in bidda, unu tempus, s'ahìa' gai" "In paese, un tempo, si faceva così", e questa frase è dedicata a chi ci ha preceduto, a chi ha costruito i primi "tumbarinos" e ha improvvisato questo ritmo così familiare, forte, un suono che per sempre caratterizzerà questo posto.
Quand'ero bambino sentivo il suono rimbombare nella stanza, la notte prima di "Jovia lardaiola", qualcuno aveva già iniziato il rituale. Il silenzio della notte permetteva di sentire ogni piccola vibrazione, "su triangulu" "su pipiolu".........sentivo quelli che chiamiamo "sos arghiddos", le voci dei suonatori che esaltavano il ritmo degli strumenti e brindavano all'ennesimo bichiere di vino.
Faceva paura !
Tutti gli inverni il rituale si ripete, per vincere il freddo pungente gavoese, per evadare dal resto del mondo e come un tempo, in onore di Dionisio per la fertilità della terra.
Jovia lardaiola è alle porte...
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